di Gi Elle
I boschi della Carnia hanno molto sofferto a causa della violentissima ondata di maltempo scatenatasi a fine ottobre. Cose mai viste a queste latitudini, segno che i cambiamenti climatici repentini sono in atto anche qui, tanto da introdurre pure da noi questi tanto temuti fenomeni – che ricordano quelli che si abbattono nelle zone tropicali – con devastanti effetti sulla “popolazione” forestale. Questo scenario, in certe aree letteralmente sconvolto, farà da sfondo agli incontri che si terranno tra oggi, 14 dicembre, e domani, 15, ad Ampezzo. E di cambiamenti climatici si parlerà in riferimento all’abete bianco (Abies alba), una delle specie forestali più pregiate. Interverrà anche Giorgio Vacchiano, uno degli undici scienziati mondiali emergenti, secondo l’autorevole rivista “Nature”.
Giorgio Vacchiano. (www.montagna.tv)
L’apertura della manifestazione “Il bel legno in bella mostra”, organizzata da Legno Servizi in collaborazione con il Comune di Ampezzo, il Gruppo Regionale Pefc, Uncem e FriûlDane, che si terrà ad Ampezzo, oggi e domani, è dedicata proprio all’abete bianco. Infatti, si intitola “La valorizzazione dell’abete bianco” il convegno che si terrà stamani nella sala dell’asilo, a partire dalle 9,30. Nella sessione del mattino sono previsti gli interventi dell’architetto Maurizio Sanna, dell’ingegnere Andrea Bonanni e di Antonio Brunori, segretario generale di Pefc Italia.
La sessione pomeridiana, con inizio alle 14.30, sarà dedicata ai “Cambiamenti climatici, ecologia delle abetine, esito del progetto per l’innovazione e la sostenibilità della filiera dell’abete bianco in Friuli”. L’ospite più illustre di questo momento di riflessione sarà, appunto, il ricercatore di assestamento forestale e selvicoltura, Giorgio Vacchiano, del Dipartimento di Scienze agrarie e ambientali dell’Università statale di Milano. Come detto, lo studioso torinese è stato indicato da “Nature” come uno degli 11 scienziati emergenti del mondo (due soli gli italiani, fra cui proprio Vacchiano) che “stanno lasciando il segno nella scienza” e al quale, il premio “Comunità Forestali Sostenibili”, ha assegnato il titolo di Ambasciatore della cultura forestale. Il giovane professore (38 anni) è anche membro della Società italiana di selvicoltura ed ecologia forestale.
«Secondo una recente analisi che abbiamo fatto consultando oltre 600 lavori scientifici pubblicati nei 20 anni precedenti, sull’effetto dei cambiamenti climatici sulle foreste – dice Vacchiano –, abbiamo potuto concludere con certezza che i cambiamenti climatici sono già in atto. Siamo abituati a pensare che si manifestino solo in un aumento delle temperature. Abbiamo dimostrato, invece, che hanno già effetti pesanti sulle foreste con incendi più severi e frequenti, siccità più prolungate e aumento della popolazione di insetti. Gli incendi dell’anno scorso in Italia e quelli di quest’anno in Grecia e Svezia, sono conseguenza dei cambiamenti climatici».
Porteranno il loro contributo anche: Emanuele Lingua, del’Università di Padova; Ezio Facchini, del Catas; Carlo Tasso e Claudio Ferfuia, dell’Università di Udine.
In Friuli Venezia Giulia l’interesse per il legno di abete bianco è in forte crescita e, da un paio d’anni, si è pure costituita una rete di operatori, FriûlDane, che lavora in maniera coordinata per diffonderne la conoscenza, i pregi e la valorizzazione come filiera boschiva locale e di qualità.
Domani, sabato, a partire dalle 9, come da programma, sempre nella località carnica, si terrà la 4a Asta regionale del legname di pregio. Un evento pubblico che ha lo scopo di sensibilizzare operatori, amministratori pubblici e cittadini, sull’importanza dei boschi e delle foreste regionali, per l’economia, il territorio e l’ambiente.
Ecco un tipico bosco di abete bianco.
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In copertina, i caratteristici rametti dell’abete bianco. (Wikipedia)
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