di Gi Elle
Capodanno è proprio nel mezzo del periodo natalizio che si concluderà con la solennità dell’Epifania. E in questo clima di festa non ci sono soltanto i presepi da ammirare in tante località del Friuli Venezia Giulia. A Trieste, infatti, prosegue proprio fino al 6 gennaio, nel Palazzo della Regione di piazza Unità d’Italia, l’esposizione dell’opera “Madonna con Gesù Bambino e angeli” di Bernardino Luini, proveniente dal Museo diocesano e Gallerie del Tiepolo di Udine. L’iniziativa, che si inserisce tra quelle previste dalla Giunta per valorizzare e aprire al pubblico la sua sede istituzionale – titolo della mostra è infatti “Un tesoro sconosciuto in un palazzo da scoprire” -, è stata organizzata dall’Ente regionale per il patrimonio culturale della Regione (Erpac), con il sostegno della Fondazione CrTrieste, della Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia e dalla Fondazione Friuli.
L’autore dell’opera, Bernardino Luini, era noto come il Raffaello lombardo, essendo un esponente di spicco della scuola di quella regione. “Pittore dolcissimo”, come lo definì il Vasari per la sua capacità di tratteggiare ad olio su tela la tenerezza umana di cui questo stesso dipinto è portatore, Luini è considerato un pittore di scuola Leonardesca. La tela giunse in Friuli a seguito delle nozze tra la veneziana Doralice Cecilia Gradenigo e il nobile Stefano Sabbatini, celebrate nel 1799. Conservata dapprima nel palazzo udinese della famiglia, in via Aquileia, fu poi trasferita nella cappella della residenza di Pozzuolo, dalla quale passò, dopo la sua dismissione, nella chiesa parrocchiale della cittadina alle porte di Udine e da qui nella sua attuale collocazione.
La bella locandina e la preziosa tela esposta a Trieste.
“È un orgoglio poter aprire ai cittadini le porte del Palazzo della Regione con un’opera che rappresenta la Natività e riporta al centro delle festività natalizie i nostri valori, le nostre tradizioni e la nostra cultura”, aveva detto il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, durante la breve cerimonia inaugurale che si era tenuta il 3 dicembre. “Quella di oggi vuole essere la prima di una lunga serie di iniziative volte ad aprire al pubblico questo splendido palazzo e renderlo fruibile ai cittadini anche attraverso il prezioso veicolo dell’arte”, aveva aggiunto Fedriga, annunciando che “altre aperture saranno proposte durante tutto l’anno, per ospitare allestimenti e mostre che potranno trovare spazio anche nella corte interna del palazzo, che ho sempre inteso come un edificio aperto alla cittadinanza”. Quanto alla scelta dell’opera, Fedriga ha sottolineato “l’importanza di rappresentare in questo periodo dell’anno la Natività come unione tra la Madonna, madre, e il figlio, Gesù bambino, rievocando il necessario spirito di queste feste, che non è racchiuso solo negli alberi di Natale e nei regali, ma nelle nostre radici”.
Il governatore Fedriga con il direttore Bergamini, il quale sotto è con l’assessore Gibelli e Bernardis.
Il dipinto, databile dal 1525 al 1532, mostra il piccolo Gesù serenamente addormentato tra le braccia della giovane e bellissima Madre, con il capo appoggiato nell’incavo tra il collo e la spalla, la manina destra sotto la guancia e la sinistra stretta allo scollo del vestito. Maria lo abbraccia protettiva, ma il suo sguardo è velato di malinconia, consapevole del destino che spetta al Figlio. L’allegria sobria degli angioletti stride appena con il presagio della futura morte sulla croce, richiamata dal candido lino poggiato da un angioletto, che rimanda al sudario (e che contribuì a rendere nota l’opera anche come “Madonna del pannolino”).
“Sapere che tra le proprietà dei Musei diocesani e delle Gallerie del Tiepolo ci fosse un’opera così importante di scuola leonardesca è stata la motivazione che ci ha spinto a dedicare a questo dipinto la prima esposizione pubblica qui a palazzo”, ha confermato l’assessore regionale alla Cultura, Tiziana Gibelli, che così ha voluto creare un’anteprima delle celebrazioni vinciane programmate per l’anno che comincia oggi. L’opera è stata scelta, infatti, alla vigilia delle manifestazioni del 500° anniversario della morte di Leonardo da Vinci, maestro da cui Bernardino Luini (Dumenza 1481 circa – Milano 1532), aperto agli influssi della pittura veneta e agli esiti della “maniera moderna” di Raffaello, fu profondamente influenzato, come evidenzia in particolare la produzione destinata alla devozione e al collezionismo privati, cui appartiene appunto l’opera in mostra.
All’inaugurazione avevano preso parte, tra gli altri, i presidenti delle tre Fondazioni (Tiziana Benussi, Roberta Demartin e Giuseppe Morandini), il direttore dei Musei diocesani e gallerie del Tiepolo, Giuseppe Bergamini, e il consigliere regionale Diego Bernardis. La mostra è visitabile fino a domenica tutti i giorni dalle 10 alle 18; inoltre, giovedì 3 gennaio, dalle 14:30 alle 18, sarà possibile partecipare alle visite organizzate dai volontari del Fondo per l’ambiente italiano (Fai). Per maggiori informazioni: www.magazzinodelleidee.it, telefono 0403774783 oppure 048191697.
Il palazzo della Regione a Trieste e quello dell’Arcivescovado a Udine, sede del Museo diocesano.
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In copertina, la Madonna con Gesù Bambino di Bernardino Luini.
(Foto Regione e Wikipedia)
Ma ci sono altre mostre
da poter visitare ancora
Non c’è soltanto la Madonna di Bernardino Luini da ammirare in questi giorni a Trieste. Nello stesso capoluogo regionale, come ricorda l’Erpac, prosegue infatti la mostra “Stars” – Ritratti fotografici di Terry O’ Nell allestita fino al 17 febbraio al Magazzino delle Idee di corso Cavour, 2. A Villa Manin di Passariano, invece, nella sala esposizioni della Barchessa di Levante, sarà visitabile fino al 6 gennaio la mostra “Spirito di Vino”, che propone le opere finaliste del concorso internazionale di illustrazione satirica. A Gorizia, invece, ci sono tre mostre interessanti: in piazza Edmondo De Amicis, 2, prosegue fino al 27 gennaio “Sogni di latta … e di cartone” – Tabelle pubblicitarie italiane 1900-1950; in borgo Castello, 13 “Occidentalismo” – Modernità e arte occidentale nei kimono della Collezione Manavello 1900-1950, aperta fino al 17 marzo; nello stesso luogo c’è pure la mostra “L’atelier dei fiori” – Gli abiti di Roberto Capucci incontrano le immagini di Massimo Gardone (aperta fino al 14 febbraio). Info: 3481304726 / didatticamusei.erpac@regione.fvg.it oppure www.musei.regione.fvg.it
Tornando alla mostra “Spirito di Vino”, essendo oggi il primo gennaio, vi proponiamo i simpaticissimi auguri di Valerio Marini, uno dei giurati del concorso: con la scritta Buon Anno vi è raffigurato un 2019 dal cui numero finale scende un tradizionale cavatappi.
Gli auguri di Valerio Marini.
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