di Giuseppe Longo
E ora arrivederci, fra un anno, a Matera, capitale europea della cultura.
Un bel balzo indubbiamente, di mille chilometri, ma non era pensabile che Assoenologi non raccogliesse il pressante invito a onorare la terra lucana, perché anche il vino è cultura – anzi, è l’affascinante risultato di una somma di culture – e quindi il prossimo Congresso nazionale sarà sicuramente un degno completamento di quel mosaico di saperi che nel 2019 la “città dei sassi”, ieri sinonimo di povertà e arretratezza, oggi museo all’aperto e simbolo di rinascita perché appunto oggetto di rivalutazione storico-culturale, offirirà al Vecchio Continente, ma anche al mondo..
Parterre di autorità in teatro con il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza.
.
E l’annuncio è arrivato in un Teatro Verdi gremito, come all’apertura, sulle emozionanti note delle “Quattro stagioni” vivaldiane che hanno concluso la 73° edizione ospitata da Trieste e dal Friuli Venezia Giulia, coronando il talk show, condotto da un inossidabile Bruno Vespa – è arrivata all’ultimo momento la rinuncia del ministro delle Politiche agricole Gian Marco Centinaio -, che ha riunito sul palco quattro big dell’ enologia tricolore:
Ernesto Abbona, da un anno presidente di Unione Italiana vini e amministratore delegato della Marchesi di Barolo, nelle Langhe;
Sandro Boscaini, leader di Federvini e presidente delle Cantine Masi, vale a dire “Mister Amarone”;
Giovanni Mantovani, direttore generale dell’ente Fiere di Verona – e quindi di Vinitaly e Fieragricola;
Riccardo Illy, re del caffè a Trieste ma anche importante produttore di vino in Toscana, dal rilevante passato politico (sindaco della città, parlamentare, governatore della Regione Fvg);
i quali dall’alto delle rispettive esperienze hanno offerto una chiave di lettura sul momento positivo che sta vivendo l’enologia in Italia, Paese leader nella produzione a livello mondiale, da sempre impegnato in un testa a testa con la Francia, l’altro colosso del vino, e più avanti di noi – da sempre – nella promozione, attraverso soprattutto una grande cura dell’immagine, del pianeta vino che senza ombra di dubbio rappresenta un formidabile volano per lo sviluppo del turismo con ricadute positive su tutta l’economia.
Per fortuna, pur in ritardo rispetto ai cugini d’Oltralpe, anche l’Italia finalmente l’ha capito e comincia a recuperare il tempo sprecato in anni, decenni, soprattutto di dannosi campanilismi.
Tant’è che si registra una incoraggiante inversione di tendenza.
L’ha certificata Abbona ricordando quanto disse tempo addietro Carlin Petrini, come al solito senza peli sulla lingua: “Riusciranno un giorno le Langhe – ecco la provocazione del fondatore di Slow Food – a superare la Borgogna?”.
“L’hanno superata”, ecco la risposta, non solo grazie a quello che si fa in fatto di vino – e il Barolo è già di per sè una leggenda, con prezzi da capogiro per i terreni vitati – ma anche perché è possibile fruire di una varietà di territorio, unico nel suo genere, facilmente raggiungibile tanto da poter offrire, con efficacia, un “pacchetto” allettante per chi arriva da fuori.
“Però dobbiamo imparare a sfruttare meglio – gli ha fatto eco Boscaini – quella grande, immensa, opportunità offerta dalla rete. Qui, purtroppo, siamo ancora indietro”.
E pure Illy si è detto d’accordo: “Non subito, serve una decina d’anni, ,ma raggiungeremo i francesi in termini di valore. Bisogna però puntare maggiormente sull’accoglienza, perché in questo loro sono fantastici, dei veri maestri, e hanno capito che chi arriva in azienda è disposto anche a spendere”.
Per Illy, infatti, bisogna saper sì produrre e promuovere il vino, ma è fondamentale saper far conoscere il territorio che ce lo dona, attraverso l’enoturismo, tonificando il settore con una maggiore cultura d’impresa che oggi è ancora “zoppicante”.
E una mano importante continuerà a darla – ha assicurato Mantovani – Verona Fiere soprattutto con quel palcoscenico ormai a livello mondiale che è diventato Vinitaly, un appuntamento che chi conta non può mancare.
“Non è solo fiera – ha detto –, ma molto di più. Un vero punto di riferimento per il settore”.
Anche se il punzecchiante conduttore non ha mancato di obiettare se non fosse il caso di pensare a una maggiore specializzazione negli accessi, evitando quei grandi, enormi, numeri registrati soprattutto negli ultimi anni.
“Ma la fiera serve anche a fare business”, ha tagliato corto il direttore generale, spiegando che le due grosse manifestazioni del settore primario rappresentano oltre il 40 per cento dell’intera offerta.
Giovanni Mantovani, direttore generale dell’ente Fiere di Verona – Vinitaly e Fieragricola
foto di repertorio da Ristorazione Italiana Magazine (clicca x leggere l’intervista)
.
Assoenologi ha chiuso dunque il suo Congresso Fvg con la consapevolezza di operare per un settore in buona salute, e per il quale dà un apporto imprescindibile, e che, come sottolineato al Verdi, costituisce un vero e proprio fiore all’occhiello per l’economia del nostro Paese.
Finora abbiamo schivato i dazi e anche la vendemmia 2018 si prospetta abbondante e probabilmente anche buona, anche se è ancora presto per dirlo con certezza perché le bizzarrie del tempo sono sempre in agguato.
Ma bisogna continuare a lavorare con idee e convinzione per un settore che ha ancora grandi potenzialità, anche per saper affrontare certamente non trascurabili concorrenze straniere, a cominciare da quella cinese.
Il saluto dell’assessore regionale all’agroalimentare Stefano Zannier.
.
E con unione di mezzi e di intenti, come ha sottolineato l’assessore regionale all’agroalimentare Fvg
Stefano Zannier, che trattenuto da altri impegni alla cerimonia inaugurale, non ha voluto mancare alla chiusura.
“Quella unità – ha aggiunto –
che ci farà vincere anche le nuove sfide, come quella della Ribolla gialla”.
.
Il presidente nazionale Cotarella, che ha accanto quello regionale, Rizzi,
riunisce sul palco il consiglio di Assoenologi.
.
.
Le conclusioni, infine, del presidente nazionale Riccardo Cotarella, che aveva a fianco il bravissimo Rodolfo Rizzi – e l’ha dimostrato organizzando questo Congresso da grandi numeri -, e che ha dato appuntamento nel 2019 proprio a Matera che così sarà anche una sorta di “capitale del vino”.
—^—
In copertina:
Riccardo Illy, Sandro Boscaini, Ernesto Abbona e Giovanni Mantovani
durante il talk show condotto da Bruno Vespa.
(foto di repertorio 72° congresso )