di Gi Elle

Il dramma di Genova, quello del ponte Morandi crollato la vigilia di Ferragosto causando la morte di oltre 40 persone e danni incalcolabili a famiglie, aziende, commerci, insomma a tutta la città, e non solo, farà da malinconico sfondo al concerto che Beppe Gambetta, genovese doc, proporrà domani, giovedì, a Mortegliano. L’appuntamento è alle 20, nella palestra scuole medie, e avrà quale filo conduttore la poesia e la metafora del cibo nelle canzoni del conterraneo Fabrizio De Andrè, mancato ormai da molti anni, tanto che l’11 gennaio prossimo ricorrerà il ventennale della prematura scomparsa. “Profumo di Mare e Maggiorana”  è infatti intitolato il concerto, con appunto Beppe Gambetta (chitarra e voce) e Riccardo Barbera (contrabbasso), e con quadri di scena di Sergio Bianco.

Fabrizio De André durante il tour ”L’Indiano” 1981. (Foto Wikipedia)

Beppe Gambetta, chitarrista, cantante e compositore, ha da sempre diviso la sua vita artistica a cavallo tra Europa e America, dove da alcuni anni risiede, restando però sempre legato alla sua Genova e all’Italia a cui dedica progetti e dove continua a produrre importanti eventi.
Il programma “Profumo di Mare e Maggiorana” (in ligure “oudù de mà misciòu de pèrsa légia”), richiamato nel titolo, è tratto dal testo della canzone “A Cimma” (De Andrè-Fossati): ode alla poesia nella gestualità, nelle formule magiche, nei profumi e nei segreti delle erbe selvatiche del cibo tradizionale ligure.

“Inoltrandomi nei testi di Fabrizio De Andrè – racconta Gambetta  – ho volutamente scelto un repertorio in cui il cibo acquista significati diversi, storici e metaforici. Si va dai profumi delle osterie della città vecchia, al brodo di farro dei galeotti, ai gatti mangiati per fame durante l’assedio di Genova. Si canta anche di cibo in senso biblico (Il Pescatore), oppure erotico (Jamin-a), e, in canzoni diverse, si trovano tante altre metafore, come quella della vecchiaia che ti pesta nel mortaio o la critica al capitalismo del menu in tedesco “maccheronico” del finale di “Ottocento”. Il programma mette anche in evidenza lo speciale rapporto che Fabrizio aveva con la musica tradizionale italiana e l’amore per Genova e le altre terre a cui era legato. Una parte importante dello spettacolo è anche il racconto che proviene dai diari di Fabrizio e riguarda gli incontri personali di Beppe con l’artista”.

Gambetta (chitarra e voce) e Barbera (contrabbasso) con un quadro di Sergio Bianco.

Il sapore fondamentale di questo viaggio nella musica di Fabrizio De Andrè e il cibo è, comunque, la chitarra di Beppe sulla quale si basano gli arrangiamenti delle canzoni e che si inserisce con alcuni brani originali o popolari scelti ad hoc seguendo il tema della serata.
Sono molti i motivi per non mancare ad un appuntamento voluto dal Comune di Mortegliano e dal Folk Club Buttrio con il “padrino” (in senso battesimale, ovviamente) di “Madame Guitar”, l’annuale Festival che si tiene alla fine dell’estate a Tricesimo sotto la regia di Marco Miconi.
E prima del concerto, il cibo: un assaggio genovese (ma con vino friulano) per tutto il pubblico realizzato dagli chef della trattoria “Da Nando”: quindi, ore 20 l’assaggio e ore 20.45 il concerto. Prezzi: 15 euro gli interi e 10 i ridotti, compresi i residenti a Mortegliano. Si consiglia la prenotazione: 3488138003, info@folkclubbuttrio.it  e 3382436991, angelotomasin@alice.it.

Ma torniamo a Genova, città tagliata in due senza quel ponte, con disagi inimmaginabili per i residenti o per coloro che frequentano abitualmente il capoluogo ligure. “A ogni giornalista che contatto per promuovere il mio lavoro – dice al riguardo Beppe Gambetta con un velo di commozione – chiedo di poter spendere qualche parola speciale per Genova, ora che è in ginocchio. Ho vissuto la tragedia del ponte Morandi molto da vicino perché quella mattina per me è stata una “danza con il destino”: dovevo transitare sul ponte circa quindici minuti dopo il crollo…”. E ancora: “Genova avrà bisogno di molti anni per potersi riprendere e credo che ogni genovese debba rimboccarsi le maniche per aiutare in qualche modo con i propri mezzi la rinascita della città. Io approfitto di ogni possibile spazio che riesco ad avere per ricordare che un modo per aiutare Genova è anche visitarla da turisti. Genova non è “turisticamente” organizzata come altre città e proprio per questo offre un’immagine più sincera e reale ed è proprio bella, tutta da scoprire o riscoprire per chi ci è già stato. Ho scritto anche una piccola guida “non convenzionale” per chi vuole scoprire nuovi luoghi. Per chi viaggia con il cuore l’aiuto più bello può essere una visita ai margini della “zona rossa” dove gli esercizi commerciali stentano a riprendere il lavoro. Una pizza e una parola di conforto –sottolinea Beppe coinvolgendo chi lo ascolta – possono essere più importanti della visita di un politico”. Ecco, dunque, i suoi riferimenti social: www.beppegambetta.com, Facebook – Instagram: BeppeGambetta, Twitter: @beppegambetta

Il ponte Morandi, a Genova, dopo il crollo del 14 agosto scorso. (Foto Wikipedia)

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In copertina, Beppe Gambetta dal suo sito ufficiale.

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