di Gi Elle

Mancava dal 2015. E per “Oro di Ramandolo”, ritornato tre anni dopo, è stato un grandissimo e incoraggiante successo, tanto che ora c’è l’auspicio, ma anche l’impegno, a fare della manifestazione novembrina un appuntamento annuale, da ben figurare ancora – come è avvenuto in questa occasione – nell’ambito del ricco programma di “Cantine Aperte a San Martino”.
Una tipica giornata autunnale, con una foschia leggera che ha reso più suggestivo il paesaggio, ha visto infatti sabato scorso oltre 500 persone presenti a Nimis e nelle frazioni di Ramandolo e Cergneu per celebrare il ripetersi di una magia, quella appunto dell’“Oro di Ramandolo” che sgorga finalmente dai torchi.

La vallata di Nimis vista dai vigneti di Ramandolo e i grappoli di Verduzzo giallo passiti.

“Per San Martino ogni mosto è vino”, dice il proverbio, che è vero soltanto in parte per il Ramandolo Docg, un nettare di colore ambrato che si ricava dai grappoli di Verduzzo giallo asciugati dal sole o lasciati appassire sui graticci. La torchiatura avviene normalmente tra fine ottobre e metà novembre: solo a cavallo di San Martino quindi, nelle terre del Ramandolo (tra Nimis e Tarcento, alle pendici del monte Bernadia) si può festeggiare la chiusura dell’annata, con il mosto che si avvia, senza fretta, a diventare – come si legge nel disciplinare – “un vino di color oro, leggermente tannico, di corpo, amabile, con profumo di acacia, di frutta matura come le susine, le albicocche ed il miele di montagna, molto equilibrato e piacevole”.

L’edizione 2018 di “Oro di Ramandolo” (le precedenti edizioni si erano svolte nel 2012, 2014 e 2015) è stata resa possibile dalla positiva collaborazione tra l’Associazione dei produttori di Ramandolo ed il Consorzio tutela vini Colli orientali e Ramandolo, che ha inserito la manifestazione nel più ampio contesto del suo programma di promozione. La formula, già collaudata negli anni passati, è stata messa a punto individuando e superando le criticità.

Cinque “location” (la cantina I Comelli di Nimis, punto di partenza e di arrivo del tour; le cantine Dario Coos a Ramandolo e La Roncaia a Cergneu; la country house Ramandolo Club e la storica Osteria di Ramandolo) sono state collegate tra loro da un efficiente servizio di bus-navetta che ha consentito agli ospiti di spostarsi con rapidità e sicurezza. Oltre al sostegno di CiviBank (da sempre vicina al mondo vitivinicolo regionale e agricolo in genere)  l’organizzazione è stata validamente supportata dai volontari della Pro Torlano.

Foltissima la partecipazione degli enonauti a “Oro di Ramandolo”.

Il pubblico, sollecitato e incuriosito da una campagna sviluppata principalmente attraverso i social, ha risposto in maniera massiccia, ed è stato accolto in maniera impeccabile da vignaioli, ristoratori, produttori dell’agroalimentare friulano; in totale, oltre una cinquantina di imprenditori che hanno toccato con mano ancora una volta l’importanza di fare sistema, anche prendendo per la gola – con vini, salumi, formaggi, trota, ortaggi, dolci, confetture e golosi assaggi di cucina tradizionale e non – gli ospiti giunti da tutta la regione ma anche, numerosi, dal Veneto e dalla Carinzia.

Tra i prodotti di eccellenza, in primo piano il Prosciutto di San Daniele Dop, quello di Sauris Igp, la Pitina “new entry” tra i pochissimi prodotti regionali tutelati dalla Comunità Europea; brand come il Caffè Illy e la Grappa di Ramandolo della distilleria Ceschia, la più antica del Friuli; ospiti d’onore, con un banco d’assaggio, il Refosco di Faedis (prodotto peraltro anche a Nimis)  e lo Schioppettino di Prepotto, anch’essi “fiori all’occhiello” del territorio dei Colli orientali assieme alle Docg Ramandolo (la prima approvata nella nostra regione), Picolit e Rosazzo.

Soddisfazione unanime di produttori e pubblico, che in maniera corale, hanno lasciato agli organizzatori un messaggio univoco: l’auspicio che “Oro di Ramandolo” riesca a divenire un appuntamento annuale.  Augurio condiviso dal presidente del Consiglio regionale, Piero Mauro Zanin, che con la sua presenza ha assicurato il supporto delle istituzioni che non mancherà, anche in futuro, a tutte le iniziative che promuovono in modo integrato l’economia del territorio mettendo assieme enogastronomia, tradizioni, cultura e ambiente.
E allora è proprio il caso di concludere, con la fondata convinzione che l’auspicio possa diventare realtà, arrivederci al prossimo anno.  Alla quinta edizione!

Il presidente del Consiglio regionale Piero Mauro Zanin con Paolo Comelli in cantina a Nimis.

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In copertina, anche la banda per fare festa a “Oro di Ramandolo” a Nimis.

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