di Lant Ator
Perfettamente riuscita la visita che il Touring club italiano ha organizzato a Cergneu, offrendo a un bel gruppo di associati e no la possibilità di venire a conoscenza di un ambiente poco noto, ma non per questo senza fascino, e di cose interessanti da scoprire: dalla storia alla tradizione, dall’enogastronomia alla produzione di mieli profumati in una valle verdissima e ancora incontaminata.
La comitiva, molto incuriosita e interessata, è stata accompagnata nella visita – che peraltro ha beneficiato di una splendida giornata di sole – dalla viceconsole Touring di Udine, Mariarosa Rigotti, da Renato Picogna, profondo conoscitore del suo paese, frazione di Nimis, e da Antonietta Scattolin presidente di Cernedum, l’associazione che si impegna da anni per il rilancio a fini turistico-culturali dell’antico castello che a metà giugno si animerà con la ormai affermata festa medioevale.
Ed è proprio tra le severe mura, o meglio resti, del castello a Cergneu Inferiore che è cominciata la interessante escursione.
Il suggestivo ponte che porta al castello
Un tuffo in un lontano passato quando i nobili di Cergneu avevano, nella valle bagnata dal torrente Lagna, il proprio feudo ricevuto dal Patriarca di Aquileia.
il castello
Due momenti della visita ancora nel sito del castello
Un luogo ricco di suggestioni, circondato da boschi rigogliosi, che potrebbe essere ulteriormente valorizzato.
Anche perché lì vicino c’è la chiesetta castellana di Santa Maria Maddalena, restituita a quella bellezza antica che il terremoto di 42 anni fa aveva gravemente sfregiato, e alla quale si accede attraverso un ardito ponticello in pietra che risale a metà 1700.
L’antica chiesetta castellana di Santa Maria Maddalena
Quindi il trasferimento nella borgata superiore, per visitare il Cantun, l’antro in cui dorme incatenato, dalla fine di Carnevale fino alla vigilia dell’Epifania, il Pust, mitica figura carnascialesca tipica di Cergneu ma che ha riferimenti anche nelle altre zone di cultura slava delle valli del Cornappo, del Torre e del Natisone.
L’antro del Cantun dove dorme incatenato il Pust.
E proprio il 5 gennaio, vigilia epifanica, il Pust viene liberato e dopo avere scorrazzato per il paese partecipa all’accensione del falò – il Palavin nell’idioma po nasen di Cergneu – un giorno in anticipo rispetto al resto del comune di Nimis, dando quindi il via appunto al Carnevale.
Al termine visita alla tenuta Valleombrosa di Alessandro Capitan, specializzata nella produzione di ottimi vini friulani, offerti in degustazione accompagnati dai mieli aromatici – acacia, castagno, tiglio, millefiori – dell’azienda Francesco Turco, degustati anche con i saporiti formaggi di capra che la ditta Zore produce tra le montagne del Taipanese.
La visita con degustazione offerta dalle aziende Valleombrosa e Turco.
Molto apprezzate l’ospitalità e le appassionate spiegazioni del citato Alessandro e della sorella Luisa che affianca il marito apicoltore. E ovviamente in molti non hanno voluto ripartire senza portare a casa un “ricordo” da mettere poi in tavola.
Prima dei saluti e di risalire ognuno nella propria auto un abbondante rinfresco offerto dall’associazione Cernedum nel centro sociale che ricorda ancora la generosità di cui pure Cergneu poté beneficiare dopo il sisma del 1976.
Ottima riuscita dunque anche per questa terza visita del Touring, in pochi anni, nel comune di Nimis.
Tanto che la viceconsole Rigotti, grata per la splendida accoglienza sempre ricevuta in ogni itinerario, intende proporre altre uscite in questa zona ricca di storia, tradizioni e tante cose belle da vedere e buone da degustare.
Alla prossima…