di Lant Ator

Il Touring Club torna nel Comune di Nimis per la terza volta in pochi anni, a contatto con le sue bellezze storico-ambientali e le invitanti proposte enogastronomiche del suo territorio inserito nei Colli orientali del Friuli. Ormai è come fosse di casa.

L’appuntamento è per sabato 26 maggio e propone un tuffo nel Medioevo visitando i resti del castello di Cergneu e la vicina chiesetta dedicata a Santa Maria Maddalena che è stata ricostruita dopo il terremoto del 1976.
Ma l’uscita prevede pure un percorso per il paese collinare dove si parla ancora il “po nasên”, l’antico dialetto slavo, scoprendo anche luoghi legati a riti tradizionali, come il risveglio del Pust, cioè il Carnevale, la vigilia dell’Epifania.
E certo non mancherà un generoso assaggio di sapori tipici: uno spuntino offerto dalla locale associazione “Cernedum” presieduta da Antonietta Scattolin, abbinato agli ottimi vini della zona. Ad accompagnare i soci in questa visita esclusiva sarà il fondatore – oggi componente del sodalizio – Renato Picogna assieme al viceconsole di Udine, Mariarosa Rigotti.
Nel dettaglio, la visita prevede quanto resta di un castello che si pensa fosse sorto su un punto difensivo che risale addirittura ai Romani.

 il borgo cantato da Ippolito Nievo a Torlano.

Il più antico documento ricorda la donazione della Villa di Cergneu al Patriarca di Aquileia, nel 1170, da parte di Voldarico, marchese di Toscana, discendente da una famiglia di principi bavaresi.
Il secolo dopo la giurisdizione passò ai signori di Savorgnano: Detalmo e Pietro, figli di Corrado, acquisirono il predicato dal nuovo feudo cui si uniranno, nel XIV secolo, quelli di Brazzà Inferiore e Superiore.
Parte del castello fu abitato fino alla fine del 1600, mentre il Comune di Nimis ha provveduto in anni recenti a un recupero conservativo di ciò che resta della struttura.
Nei pressi del castello sorge la chiesetta del 1323 allora dedicata ai Santi Pietro e Paolo, ora a Santa Maria Maddalena.
Vi si accede attraverso un suggestivo ponte medievale.
Dopo la visita al luogo sacro si andrà al Cantun, la dimora del Pust, il Carnevale, che verrà “disturbato” dal suo sonno. Quindi dopo la passeggiata per scoprire luoghi ricchi di storia, il momento conviviale con i sapori della tradizione, tra cui i mieli della valle.
I partecipanti si ritroveranno in piazza 29 Settembre, a Nimis, prima di salire nella frazione pedemontana.
Chi volesse ancora unirsi alla comitiva potrà segnalarlo entro giovedì 24 maggio al numero 040.632537 al tour operator La Via degli artisti Viaggi di Trieste.

L’ultima uscita col Touring a Nimis aveva in agenda visite molto significative.
Da ricordare, in modo particolare, quelle alle aziende agricole di Lorenzo Comelli (Filipon) e di Piero Gori.
Due realtà molto differenti ma ugualmente interessanti.
La prima, piccola, a conduzione familiare sulle pendici del monte Bernadia, dove il titolare ha fatto degustare in una “verticale” diverse annate di Ramandolo, il celebre vino che per primo è stato premiato dalla Docg – il massimo riconoscimento per una zona vitivinicola – nel Friuli Venezia Giulia, abbinandole a formaggi stagionati ed erborinati: va ricordato che una bottiglia di questo prezioso vino fu donata a Papa Benedetto XVI in occasione della sua visita ad Aquileia.
Era stato allestito anche un mercatino di artigianato artistico con le originali e simpatiche creazioni della moglie Ilaria Dolce.

Lorenzo Comelli con alcuni ospiti in una foto d’archivio

L’altra cantina, invece, è una importante realtà di moderna concezione realizzata con ardite strutture sui colli del Ronc dal Gjal, sopra la borgata di San Gervasio.
La cantina Gori Agricola si sviluppa su tre livelli: uno per la trasformazione delle uve e il passaggio dei mosti nei tini d’acciaio con la prima fermentazione; gli altri due, molto profondi, sono stati invece interamente scavati nella roccia e servono per la maturazione dei vini in botti di legno di varie capacità.
Anche quest’azienda si dedica alle tipiche produzioni di Nimis, tra le quali appunto eccelle il Ramandolo Docg.

Piero Gori con la moglie ed i figli…

L’uscita Touring aveva anche compreso una visita al caratteristico borgo di Torlano dove Ippolito Nievo ambientò il suo romanzo popolare-contadinesco “Il conte pecorario”: sorge nelle vicinaze del suggestivo ponte degli Angeli sulle limpidissime acque del torrente Cornappo.

Piero Gori si intrattiene con i numerosi ospiti all’evento…

a seguire:  due immagini della cantina di invecchiamento di Gori Agricola.

sopa: Lorenzo Comelli con la moglie Ilaria all’evento e la degustazione…  molto apprezzata…

 sotto:  uno dei formaggi abbinati al Ramandolo;

 sotto:  le creazioni di Ilaria moglie di Lorenzo Comelli

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