di Gi Elle
E’ possibile fare viticoltura rispettando l’ambiente? E quindi produrre meno anidride carbonica riducendo il consumo di acqua e di fitofarmaci? Certamente, e con buoni risultati. Lo dimostrano le aziende che in Friuli Venezia Giulia, già numerose, applicano ai loro vigneti le misure richieste per la sostenibilità. Tecniche e gesti quotidiani che portano a una maggiore responsabilità, da parte degli operatori, verso l’uso dei beni comuni: le risorse naturali, gli ecosistemi, il territorio e le persone che lo abitano. Un modo nuovo, insomma, di concepire la coltivazione che produce meno emissioni di CO2 nell’aria, un consumo di acqua e di prodotti chimici appunto inferiore del 30 per cento rispetto alle tecniche convenzionali, una maggiore attenzione all’utilizzo delle energie rinnovabili, una corretta gestione degli imballaggi, uno sguardo lungimirante nei confronti del consumatore che vuole bere un bicchiere di vino non solo buono, ma anche “amico” dell’ambiente.
Vigneto “sostenibile” ad Azzano Decimo.
Di tutto questo si è parlato a Villa Manin di Passariano, durante il convegno “Viticoltura sostenibile Fvg” che ha messo a fuoco l’esperienza verificata sul campo di alcune aziende di punta del settore vitivinicolo regionale le quali, nella scorsa stagione, convintamente, hanno deciso di misurare la loro “impronta” e conseguire la certificazione di sostenibilità Viva del Ministero dell’Ambiente, con ottimi risultati economici e di mercato.
Risultati che hanno ricevuto il plauso dell’amministrazione regionale tramite l’assessore alle Risorse agroalimentari, Stefano Zannier, il quale ha messo l’accento anche sui costi che devono essere sostenuti da chi decide di adottare questa tecnica. “Attraverso i programmi di sviluppo – ha osservato infatti – sarà opportuno nel futuro creare una linea contributiva specifica per quei produttori che si attengono a principi di sostenibilità laddove questi comportino costi aggiuntivi: bisognerà affrontare un confronto franco e costruttivo per individuare pochi e precisi percorsi sui quali far confluire canali finanziari consistenti”.
I relatori con l’assessore Zannier.
Finanziato con contributo della Regione Fvg nell’ambito del Psr 2014-2020 e cofinanziato dall’Unione Europea a valere sui fondi Feasr, il progetto in questione promuove la cooperazione sul tema della sostenibilità tra aziende vitivinicole friulane, soggetti della filiera di produzione del vino, mondo della ricerca scientifica e della consulenza.
“La vitivinicoltura sostenibile oggi non deve essere intesa come una possibilità, ma come una necessità per il settore che oggi occupa una parte importante dell’utilizzazione agraria dei nostri territori e rappresenta una parte altrettanto importante, se non predominante, dei fatturati delle imprese agricole”, ha affermato Zannier, ringraziando le aziende “apripista” in Friuli Venezia Giulia.
E ha aggiunto: “C’è necessità di rompere il ghiaccio e di fare comprendere, mostrando con l’esperienza e i dati alla mano, che una gestione sostenibile non produce solo vantaggi ambientali, ma è anche redditizia perché è alla base di prodotti di alto livello che sono molto richiesti dal mercato: per questo il mio ringraziamento va a quei produttori che hanno compreso per primi che tenere in conto la sostenibilità ambientale non è solo un aggravio di costi e di tempi ma, anzi, è una prospettiva che può dare grandi soddisfazioni imprenditoriali grazie al miglioramento delle performance agricole. L’auspicio dell’amministrazione regionale è che il loro esempio venga imitato da molti altri e diventi un sistema di lavoro che poi la Regione sarà in grado di promuovere congiuntamente”.
Tra gli obiettivi su cui puntare l’assessore ha indicato, in particolare, una maggiore informazione a tutti i livelli, attraverso una massiccia e puntuale preparazione tecnica. “Che manchi informazione è evidente e riconosciuto: serve che nel settore, ma anche tra gli addetti ai controlli, ci sia maggiore formazione”, ha auspicato infine Zannier.
Al convegno, moderato dal giornalista Adriano Del Fabro, sono intervenuti il presidente di Confagricoltura Fvg, Claudio Cressati, Nicoletta Fascetti Leon per il Ministero dell’Ambiente, i viticoltori partner di progetto Ornella Venica, Principe Guecello di Porcia, Roberto Felluga e Maria Dei Svaldi per la Rete Vini Sostenibili (Desam Ingegneria e ambiente), Ettore Capri (Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza), Pierbruno Mutton (Ersa) e Romeo Cuzzit (Regione Fvg).
Un vigneto in “tenuta” invernale.
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In copertina, è tempo di potatura.
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